Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica

Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica

Liceo Scientifico Vitruvio Pollione – Avezzano

La moltiplicazione al tempo di Nepero: una modernissima calcolatrice – 5°A

Anche a voi è capitato di dover risolvere delle moltiplicazioni e vi siete trovati in difficoltà, anche per quelle apparentemente più semplici?

Bene, i ragazzi del 5A ci presentano tre modi diversi per riuscire a risolvere questi calcoli, anche in pochissimo tempo.

Il loro laboratorio si offre alla spiegazione semplice e chiara di tre metodi precisi: il metodo turco, quello di Nepero e infine quello di Shangai, facili da comprendere ma anche molto divertenti, il che lo rende un laboratorio adatto a tutte le età, dai più piccoli agli adulti.

La bellezza sta proprio nel fatto che ogni metodo presenta caratteristiche specifiche che non lo lega agli altri due, con il risultato di avere la possibilità di scegliere il nostro preferito: il metodo turco infatti, con la quale si inizia, è anche chiamato il metodo delle dita, proprio perché sono queste il mezzo con la quale riuscire a risolvere le moltiplicazioni. 

Segue il metodo di Nepero, ripreso proprio nel nome del laboratorio: questo si caratterizza per l’uso di “bastoncini”, realizzabili con materiali diversi, rappresentanti ogni numero da uno a dieci, seguiti dalla tabellina.

L’ultimo metodo, in fine, riprende lo Shangai, il gioco cinese con i bastoncini colorati.

Se volete quindi divertirvi e conoscere delle cose in più, allora questo laboratorio fa per voi. 

Allora, cosa state aspettando?

 Raschiatore Antonella 4H

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Verde come la chimica – 5°Q

Nella seconda giornata della settimana della cultura scientifica e tecnologica del nostro liceo, abbiamo partecipato ad un laboratorio molto interessante realizzato dalla classe quinta sezione Q dell’indirizzo scienze applicate. A gestire il tutto è stato il docente prof. F. Sabatini che, come al solito, ci ha stupito con un’attività del tutto scientifica e addirittura sperimentale. Non potevamo aspettarci di meno da alunni del quinto anno!

Il tema principale che è stato affrontato riguarda la “green-economy” che si impegna non soltanto a produrre energia, ma anche a considerare le conseguenze che ciò comporta, come ad esempio le spese economiche che devono essere affrontate o l’emissione di CO2 e altre sostanze dannose sia per l’ambiente che per l’uomo. Uno dei problemi di cui si parla di più al giorno d’oggi è proprio il fatto che la Terra risente sempre di più dell’impatto dell’uomo; come si può, al livello pratico, migliorare la situazione? 

A questa domanda la green-economy si impegna a trovare una risposta: il suo obiettivo principale, infatti, è quello di attuare uno sviluppo eco-sostenibile attraverso la corretta gestione delle risorse naturali a nostra disposizione.

I dubbi riguardo l’argomento in analisi nascono principalmente dall’efficacia di queste fonti di energia rinnovabile, che non sono ritenute in grado di sostituire efficientemente i combustibili fossili. Sta di fatto che però, malgrado abbiano bisogno di maggiori finanziamenti economici e maggiori periodi di attuazione, esse garantiscono la cosiddetta “energia verde”. Ma cosa si intende per energia verde?

Al fine di fornirci un’adeguata spiegazione, i ragazzi del 5°Q sia dal punto di vista teorico che da quello pratico, sono stati molto esaustivi, riuscendo, con le loro parole, a coinvolgere ed intrattenere totalmente noi spettatori. Per energia verde si intende l’unica energia che sfrutta esclusivamente fonti rinnovabili, la sola che si può chiamare realmente “pulita”, poiché non altera minimamente l’ecosistema, riducendo l’impatto ambientale.  Ma il bello deve ancora arrivare!

Assolutamente nuovo per noi è stato l’assistere a registrazioni di esperimenti scientifici effettuati nel laboratorio del liceo, che ci hanno offerto maggiore chiarezza e consapevolezza riguardo le tematiche trattate. Sono stati infatti realizzati ben 4 diversi tipi di sperimentazioni: bio gas, bio disel, bio etanolo e una cella fotovoltaica. In tutti quanti abbiamo riscontrato non soltanto supporti audio da parte dei ragazzi, ma anche spiegazioni di carattere propriamente tecnologico, aspetto sicuramente apprezzato se si parla di una sezione di indirizzo scienze applicate.

Fondamentale è stata poi la breve digressione riguardo un celebre personaggio del mondo della chimica, Giacomo Luigi Ciamician, descritto dalla classe come loro principale fonte di ispirazione per la realizzazione del progetto.

Il tutto si è poi concluso con dei quiz, per la precisone 6, strumento diretto per entrare in contatto con gli spettatori. La loro difficoltà era adeguata, dal momento che rispondere ai quesiti era possibile solamente dopo un’attenta visione della presentazione espostaci nella room della classe.

In conclusione, noi blogger ci sentiamo di consigliarvi vivamente la visione di questo laboratorio, non soltanto per l’argomento esposto, ma anche per le riflessioni che ne scaturiscono. I ragazzi sono stati infatti abilissimi nel farci comprendere quanto il bene del nostro Pianeta ci debba stare a cuore, poiché esso è quanto di più importante e al contempo vulnerabile possiamo ereditare! Noi giovani dobbiamo tenere a mente gli insegnamenti che il 5°Q ci ha fornito per quanto riguarda lo sviluppo eco-sostenibile e cercare di attuare la sua applicazione. 

E come diceva anche Mikhail Sergeevich Gorbachev: “Quando le generazioni future giudicheranno coloro che sono venuti prima di loro sulle questioni ambientali, potranno arrivare alla conclusione che questi ‘non sapevano’: accertiamoci di non passare alla storia come la generazione che sapeva, ma non si è preoccupata”

                                                                                                           Elisabetta Morgante & Raffaele Negri, 4°H

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First reaction shock! – Classe 5°A

SHOCK: esattamente la nostra reazione dopo aver assistito alla live dei ragazzi del 5A, che si sono cimentati nello studio della corrente elettrica e, in particolare, della pila di Volta: la “mamma” di tutte le comuni pile che utilizziamo per far funzionare i nostri dispositivi.

Come ci spiegano i ragazzi, la pila di Volta è composta da dischetti dI rame e di zinco, alternati a dischetti imbevuti di sostanza elettrolitica e funziona attraverso delle reazioni chiamate “redox”, cioè reazioni chimiche in cui cambia il numero di ossidazione degli atomi, a causa del passaggio di elettroni da una specie chimica ad un’altra.

In questo laboratorio non ci si ferma solo al piano teorico, anzi ci presentano una pila di Volta costruita interamente da loro… e se foste curiosi di ripetere un esperimento simile a casa, ci spiegano anche come fare!

Peraltro, hanno pensato proprio a tutti e, infatti, ci hanno proposto un “gioco” che affascina anche i più piccini… Chi di voi ricorda il Sapientino? Ecco, in questo laboratorio hanno applicato lo studio della corrente elettrica alla costruzione di un giocattolo che tutti noi conosciamo. Alla base del suo funzionamento vi è un circuito elettrico elementare: composto da una pila, due fili di rame e una lampadina. Grazie ai fili di rame ogni domanda è collegata ad una ed una sola risposta corretta e, quando questa viene indovinata, la corrente che passa nel circuito farà in modo che la lampadina si accenda.

Ma se ancora non siete convinti di voler visitare questo laboratorio, aggiungo che gli studenti hanno proposto esperimenti con generatori di corrente “insoliti” per mostrarci che non solo la pila può dar vita ad un circuito… ad esempio, mi credereste se vi dicessi che una patata può generare corrente? Se volete sapere come e perché, date un’occhiata al lavoro dei nostri ragazzi!

Alessia Maiocchi – 5A

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Energia rinnovabile? Idem con patate! – Classe 5I

Negli ultimi anni, con l’affermarsi di una sempre maggiore coscienza ambientale, espressioni come “energie rinnovabili”, “sviluppo sostenibile” e “salvaguardia degli ecosistemi” sono entrate a far parte della nostra quotidianità.

Abbiamo imparato a conoscere diversi tipi di energia pulita: solare, eolica, geotermica, idrica… ma non finiscono qui: nel loro laboratorio, i ragazzi della classe 5I, coordinati dalla professoressa Paola Babbo, hanno stupito i visitatori proponendo un modo decisamente insolito per produrre energia elettrica in modo green. Come? Con le patate, naturalmente! Molti vegetali infatti, essendo ricchi di succo, possono comportarsi da ponti salini e funzionare come delle batterie: limoni, mele, arance e, ovviamente… patate.

Visitando il laboratorio, è possibile assistere alla realizzazione di un circuito alimentato da una “patabatteria” e scoprire tutto quello che serve per replicare l’esperimento a casa: il divertimento è assicurato!

Ma le potenzialità delle patate non finiscono qui: un altro interessantissimo aspetto che i ragazzi hanno illustrato è quello della produzione di carburanti a base di bioetanolo, ovvero l’alcol ottenuto dalla fermentazione di questi tuberi: si tratta di un’ottima alternativa ecologica ai carburanti tradizionali.

Il discorso è inserito nel contesto più ampio dell’Agenda 2030, in particolare del Goal 7, che si propone di garantire a tutti energia pulita e accessibile. Le batterie realizzate con le patate, infatti, potrebbero rappresentare una fonte di energia ecologica, a basso costo e relativamente di facile accesso per tutte quelle zone del mondo dove la qualità della vita è bassissima a causa della mancanza dell’elettricità; per la realizzazione dei circuiti si potrebbero usare, inoltre, le patate recuperate dagli scarti dei ristoranti o dei negozi contribuendo così a ridurre gli sprechi alimentari.

Nel complesso, il laboratorio del 5I riesce a divertire i più piccoli suscitando il loro interesse con l’esperimento pratico ed entusiasmante del circuito e con una presentazione simpatica e accattivante, e allo stesso tempo apre a riflessioni importanti sul tema dell’ecologia e sul futuro del nostro pianeta.

Alessia Bianchini e Angelica De Sanctis, 5I

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