Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica

Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica

Liceo Scientifico Vitruvio Pollione – Avezzano

1920-2020, un secolo e due pandemie – Classe 3°A

“…e la gente si ritrovò

si addolorarono per i morti 

e fecero nuove scelte 

e sognarono nuove visioni 

e crearono nuovi modi di vivere 

e guarirono completamente la terra 

così come erano guariti loro.”

Kitty O’Meara (2020)

Il video realizzato dalla classe 3°A è un viaggio attraverso testimonianze e racconti, della storia di due pandemie avvenute nello stesso secolo e nel posto che noi chiamiamo “casa”, ovvero la Marsica.

Le testimonianze presenti nel video di tre superstiti ci hanno proposto un resoconto della prima guerra mondiale, del terremoto del 1915 durante il quale ad Avezzano sopravvissero solamente 1000 persone fino ad arrivare alla Spagnola, l’ultima grande pandemia prima del Covid-19.

La Spagnola, era una malattia all’apparenza innocua, che senza i giusti mezzi può però essere mortale. Questa influenza non veniva infatti curata in strutture apposite, come gli ospedali, ma in casa attraverso infusi casuali di malva e miele e sperimentando e tentando di curarla anche tramite il vaccino per il vaiolo.

Da un punto di vista scientifico, i sintomi di tale malattia erano febbre, delirio, difficoltà respiratorie e perdita di conoscenza. Mentre da un punto di vista soggettivo, di chi ha realmente vissuto tale malattia, i sintomi erano diversi da quelli sopraelencati. Uno dei testimoni infatti ci racconta che la Spagnola provocava soprattutto sonnolenza e in particolare il padre della testimone aveva bisogno di andare ogni giorno all’aria aperta per riuscire a respirare.

Tra il 1918 e 1920 ci furono 50’000000 morti dopo questa grande pandemia.

Gli alunni della classe 3°A ci raccontano poi le analogie fra il Covid-19 e la Spagnola.

Ci spiegano che a differenza di oggi, che abbiamo molte più risorse e siamo forse più preparati, allora si andava solo a tentativi, quindi non vi sono reali analogie.

Il video è ben realizzato, chiaro, eloquente ed interessante, e attraverso reali esperienze riesce a far comprendere le difficoltà che da sempre nel corso della storia bisogna affrontare, come le pandemie.

Se volete sapere di più riguardo queste malattie, non perdetevi questo splendido laboratorio!

Asia De Angelis e Sveva Concia, 4B

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Gabriele Detti: intervista ad un campione – 3°O

I ragazzi del 3°O con il loro laboratorio hanno voluto condividere la loro esperienza giornalistica, consistente nell’intervista del grande campione olimpionico Gabriele Detti.

Inizialmente  è stato presentato il profilo generale dell’atleta attraverso un video montato dai ragazzi stessi, dal quale abbiamo appreso che Detti è nato a Livorno il 29 agosto 1994 e che è entrato in acqua, per la prima volta, alla tenera età di otto mesi, nella piscina dove lavoravano sia i genitori che suo zio Stefano Morini, il quale è tuttora il suo istruttore. Successivamente è stato presentato un excursus di tutte le vincite di questo campione: ad esempio nel 2016 ai giochi di Rio de Janeiro ha vinto sia nei 400m che nei 1500m stile libero una medaglia di bronzo, nei 1500 stile libero ha conquistato il secondo bronzo olimpico. Nel 2017, ai campionati mondiali di Budapest, Detti ha conquistato il suo primo oro mondiale vincendo la finale degli 800m stile libero. L’8 aprile 2014, nella finale degli 800m stile libero, durante i campionati mondiali di Riccione, ha stabilito il nuovo primato italiano ed europeo.

 Purtroppo a causa dell’emergenza covid non è stato possibile per loro incontrare l’atleta dal vivo, ma  comunque sono riusciti a parlare con lui in videochiamata online. Al nuotatore olimpionico sono state poste una serie di domande:

  1. Come è nata la sua passione per il nuoto e chi lo ha influenzato a praticare questo sport.
  2. A tale domanda il giovane atleta ha risposto che è sempre stata la sua passione e che, anche se ha vissuto degli alti e bassi, è contento delle scelte che ha fatto e che questo sport lo diverte ancora.
  3. Se è stato difficile conciliare studio e allenamento.
  4. In risposta a questa domanda il campione ha riferito che, purtroppo,  quando abitava a Livorno, i  suoi professori hanno fatto fatica a comprendere la sua situazione, ma dopo essersi trasferito ad Ostia ha trascorso i suoi ultimi due anni di superiori serenamente.
  5. Come si è sentito quando ha vinto l’oro a Budapest.
  6. L’atleta ha sottolineato che per lui tutte le gare sono state importanti, però salire sul podio di Budapest, dove ha avuto la possibilità di rappresentare il proprio paese, è stato emozionante, in quel momento ha rivissuto tutti i momenti della sua carriera sportiva, sin da quando è entrato in acqua per la prima volta.
  7. È sempre stato il suo obiettivo quello di partecipare alle Olimpiadi.
  8. Lo sportivo ha ammesso che  è sempre stato il suo sogno ed è stato fiero di poter rappresentare l’Italia, inoltre da quando finalmente ha raggiunto i suoi obiettivi adesso lavora per migliorare le proprie capacità.
  9. Prima di gareggiare fa qualche rito scaramantico o ascolta della musica, e se si, che genere di musica ascolta.
  10. Il ragazzo ha dichiarato che non fa nessun tipo di rito scaramantico, o almeno non ci fa caso, che gli piace la musica rock, ma preferisce parlare con gli altri avversari per stemperare la situazione prima di gareggiare.
  11. Che ruolo ha giocato il centro sportivo dell’esercito durante la sua carriera.
  12. Gabriele ha ammesso che è stato importante per lui entrare nel centro sportivo dell’esercito, dove lo hanno sempre aiutato e sono stati disponibili per tutto, anche quando ha subito degli infortuni sono stati i primi ad offrire dei tutor, per lui è quindi fondamentale tenere alto il nome dell’esercito.
  13. Giornata tipo e regime alimentare della sua prestazione.
  14. La sua giornata tipo è molto semplice: colazione, allenamento, pranzo, allenamento, cena. Inoltre Detti ha confidato che l’alimentazione e l’allenamento sono fondamentali, ma è anche grazie all’ausilio di alcuni specialisti, come il fisioterapista, il preparatore atletico, il mental coach e il nutrizionista che permettono all’atleta di mantenere per anni un alto livello.
  15. Com’è stato riprendere gli allenamenti dopo il lockdown e quali difficoltà ha riscontrato.
  16. Il giovane atleta ha raccontato che, dopo il decreto che ha disposto la chiusura di tutte le attività sportive, ha fatto tutti gli allenamenti a secco per poter mantenere un minimo di intensità, poiché il nuoto richiede un allenamento costante e non permette pause di lunghi periodi.  Ricominciare quindi è stato complicato, ma la voglia di gareggiare è stata così grande da motivarlo. Ora la sua speranza è quella di poter partecipare alle prossime Olimpiadi, non appena verrà confermato l’evento.

Ringraziamo vivamente i ragazzi del 3°O per aver condiviso con noi questa esperienza, l’intervista con un campione del suo calibro, che si è rivelato  una persona speciale capace di trasmettere un grande entusiasmo e amore per lo sport.

Maria Mosca e Carlotta D’Agostino 5°B

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BASTA UN POCO DI ZUCCHERO (se è troppo può generare problemi) – 3S

“Basta un poco di zucchero e la pillola va giù!”, ci dice la cara Mary Poppins. “Sì, ma la glicemia potrebbe andare troppo su…”, obiettano i ragazzi del 3S nel loro laboratorio di educazione alla salute. A mio avviso l’educazione alimentare è un argomento di cui non si parla mai abbastanza a scuola, ma che il 3S è riuscito a trattare in modo ampio ed efficace.

Ovviamente, se si parla di alimentazione, gli argomenti trattabili sono tanti, ma in questo laboratorio ci si è soffermati sul tanto temuto ZUCCHERO!

Cos’è? Dove è contenuto? Perché ci piace così tanto? Quali sono i rischi di una scorretta assunzione?

I ragazzi ci accompagnano in un ricco percorso, partendo dalla sua analisi chimica: infatti quello che noi chiamiamo zucchero è più precisamente “glucosio”; passando per la fotosintesi clorofilliana, grazie alla quale viene prodotto il C6H12O6; per arrivare al fulcro del progetto, parlando degli alimenti in cui è contenuto zucchero e le conseguenze della sua assunzione.

Lo zucchero assunto giornalmente non dovrebbe superare il 10-15% dell’apporto calorico giornaliero, una quantità che potrebbe sembrarci notevole, ma che in realtà è facilmente oltrepassabile se consideriamo tutti gli zuccheri raffinati contenuti in merendine e cibi confezionati; infatti, come ci spiegano i ragazzi, dovremmo limitare il consumo di questi alimenti e preferire gli zuccheri semplici contenuti in pasta, pane, frutta, legumi e, soprattutto, leggere l’etichetta dei prodotti che acquistiamo al supermercato… quanti di voi si erano mai preoccupati di farlo?

Inoltre, il laboratorio è stato trattato così minuziosamente che non solo si è rimasti sul livello teorico, ma vi sono stati una serie di esperimenti e dimostrazioni; ad esempio hanno parlato di diabete, una delle principali malattie legate al glucosio, e ci hanno mostrato come possiamo misurarlo grazie ad uno strumento apposito.

Anche se ormai l’avrete capito, vorrei di nuovo sottolineare che i ragazzi hanno trattato l’argomento sotto moltissimi aspetti e donando molteplici spunti. Indubbiamente un lavoro da cui apprendere tanto e, soprattutto, scoprire cose utili per la nostra salute, che forse non abbiamo mai considerato importanti o che abbiamo sempre fatto nel modo sbagliato…

Una di queste potrebbe essere lavarsi i denti: siete proprio sicuri di farlo nel modo giusto?

Se la vostra risposta è NO, vi invito a dare un’occhiata al laboratorio dei ragazzi del 3S che vi chiariranno anche questo dubbio…

Alessia Maiocchi – 5A

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Stem cells: the future

Tu sai cosa sono le cellule staminali?

Pensa al tuo corpo come un albero, alle cellule staminali come il seme da cui si origina la pianta e le sue radici. Il seme prima e l’apparato radicale poi, forniscono gli elementi da cui si formeranno tutte le parti di cui è fatto l’albero: i rami, le foglie, i fiori e i frutti.

Per poter rispondere a tutte le tue perplessità, la classe 3H ha intervistato il Dottore Pietro Merli, responsabile di trapianto emopoietico e terapie cellulari del Bambin Gesù. Merli prende parte al team guidato dal Professor Locatelli, con il quale è previsto un incontro il 26 Marzo 2021. E’ stata questa, la ‘’chiusura’’ del cerchio non prevista, un evento inaspettato che premia l’impegno e la dedizione dei ragazzi coinvolti nel progetto.

‘’Sono cellule uniche’’ afferma il Dottore, intervistato da un’alunna della classe 3H. ‘’Hanno due proprietà fondamentali’’ aggiunge, ‘’ innanzitutto continuano a dividersi e a rinnovarsi, in secondo luogo possono differenziarsi e dare origine a una nuova serie di cellule specializzate’’.

Le cellule staminali sono cellule “madri”, di cui non è ancora definita la funzione all’interno dell’organismo. Queste rimangono immature, finché non interviene uno stimolo che le induce a differenziarsi in cellule specializzate per adempiere ad una specifica funzione (diventare organi o tessuti).

L’obiettivo di questo splendido laboratorio, non è solo quello di creare informazione riguardo un argomento ancora poco conosciuto, ma anche quello di sensibilizzare riguardo la donazione di cellule staminali che potrebbe salvare la vita a migliaia di persone.  E tu cosa aspetti?

Corri a visitare il laboratorio ‘’Stem cells: the future’’ e scopri i mille segreti di questa ‘’medicina avveniristica’’ capace di trovare una terapia risolutiva per malattie apparentemente incurabili.

                                                                             Giulia Calisse e Margherita Scalisi, 4H?

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